IL TUMULO DI CORVARO DI BORGOROSE

Lo scavo del Tumulo nella piana di Corvaro è iniziato nel 1984 quando furono consegnati alla Soprintendenza dei materiali archeologici dall’Archeoclub di Pescorocchiano.

Il tumulo di Corvaro di Borgorose, è un monumento funerario architettonicamente complesso. Detto localmente il Montariolo, è un sepolcro collettivo e accoglie quindi molte sepolture.

Tra la metà del IX e gli inizi dell’VIII secolo a.C., prima della costruzione del monumentale sepolcro, nell’area esisteva forse una necropoli di piccole tombe a tumulo. Una di queste tombe è la T. 8. Gli oggetti di corredo che accompagnano il defunto erano un vaso in impasto e una spilla per le vesti, entrambi di una foggia caratteristica della moda del tempo.

Tra la metà e la fine del VII secolo a.C. in questa necropoli fu sepolta una giovane donna di circa 22 anni, che in vita era stata in personaggio di una certa rilevanza nel suo gruppo sociale. Fu sepolta con preziose collane in elettro e una stola in cuoio a placche di bronzo traforate con cervi e abbellita da figurette di papere dorate. Fu deposta anche una sacca con serpenti, roditori e piccoli uccelli.

Non molti decenni dopo la sua morte si volle costruire sulla sua tomba un monumento che fosse un simbolo identitario per tutta la comunità ed anche qualcosa di ben visibile sulla piana. Fu innalzata allora una alta collina artificiale che dominava la pianura fino a costituire un grande tumulo di 50 metri di diametro e 4 metri di altezza.

Dall’inizio del VI secolo a.C. quando esisteva il tumulo monumentale, soprattutto gli uomini volevano farsi seppellire lì. Venivano sepolti in una fossa tra le pietre del tumulo, disposta in senso rotatorio rispetto al centro del monumento e si seppellivano con lui anche le armi che possedeva e talvolta anche con gli oggetti che gli erano più cari.

Seguendo la tradizione antica, ancora nel IV secolo a.C. sia uomini che donne volevano essere sepolti nei pressi del tumulo. Le nuove tombe si dispongono per la maggior parte in senso radiale rispetto al centro del grande tumulo e si accalcano spesso le une sulle altre.

Non molti decenni dopo la sua morte si volle costruire sulla sua tomba un monumento che fosse un simbolo identitario per tutta la comunità ed anche qualcosa di ben visibile sulla piana. Fu innalzata allora una alta collina artificiale che dominava la pianura fino a costituire un grande tumulo di 50 metri di diametro e 4 metri di altezza.

Dall’inizio del VI secolo a.C. quando esisteva il tumulo monumentale, soprattutto gli uomini volevano farsi seppellire lì. Venivano sepolti in una fossa tra le pietre del tumulo, disposta in senso rotatorio rispetto al centro del monumento e si seppellivano con lui anche le armi che possedeva e talvolta anche con gli oggetti che gli erano più cari.

Seguendo la tradizione antica, ancora nel IV secolo a.C. sia uomini che donne volevano essere sepolti nei pressi del tumulo. Le nuove tombe si dispongono per la maggior parte in senso radiale rispetto al centro del grande tumulo e si accalcano spesso le une sulle altre.

L’immagine che restituisce il costume funerario delle tombe di questo periodo è quella di uomini proiettati in un contesto sociale articolato con momenti di vita pubblica e di donne la cui figura è quella tradizionale, proiettata all’interno della casa, in uno spazio privato.

Dopo alcuni decenni e con la progressiva Romanizzazione dell’Italia centrale il popolo degli Equi perde la propria identità. La funzione simbolica che aveva avuto il grande tumulo viene sempre più dimenticata e nessuno sente più l’esigenza di volere una tomba in un sepolcreto tanto antico, fino a che se ne perde la memoria.

Il Tumulo di Corvaro è stato oggetto di ricerca dal 1984 e fino al 2009 con campagne di scavo annuali condotte dalla Soprintendenza. Sono state portate alla luce 368 sepolture, documentata la struttura del monumento, recuperati, restaurati ed esposti al pubblico i corredi funerari, studiati i resti umani.

È la testimonianza più rilevante che è giunta fino ai nostri giorni dell’antico popolo degli Equi.