MUSEO
ARCHEOLOGICO
CICOLANO

MUSEO
ARCHEOLOGICO
CICOLANO

Il Museo Archeologico Cicolano è stato inaugurato il 17 dicembre 2016 e nasce dal continuo e incessante impegno della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, oggi SABAP per l’Area Metropolitana di Roma e per la Provincia di Rieti. È stato realizzato dalla VII Comunità Montana Salto-Cicolano grazie al contributo economico della Regione Lazio – Direzione Regionale Cultura e Politiche Giovanili.

Attraverso un percorso cronologico e topografico, i reperti esposti tracciano un itinerario storico e archeologico, dall’età preromana al medioevo attraverso tutto il Cicolano, una regione del Lazio corrispondente alla valle del Salto.

Il percorso museale si snoda attraverso 10 sale ed è arricchito da un ricco apparato illustrativo e didattico di pannelli bilingui. Le teche espongono materiali provenienti da diversi contesti archeologici. L’insieme contribuisce a fornire un’idea dell’occupazione del territorio dall’epoca preromana, con le tante testimonianze funerarie, all’età romana, con le testimonianze legate ai luoghi di culto e agli abitati di età romana.

Il Museo Archeologico Cicolano è inserito nell’Organizzazione Museale della Regione Lazio e fa parte del SIMBAS (Sistema territoriale Integrato Musei Biblioteche Archivi della Sabina e del Cicolano).

PIANO TERRA

PIANO PRIMO

IL CICOLANO
GLI EQUICOLI
L’ETÀ PIÙ ANTICA
IL GRANDE TUMULO DI CORVARO
LE ALTRE NECROPOLI
I LUOGHI DI CULTO
I LUOGHI DI CULTO

L’ETÀ
ROMANA

LE SFINGI
LE ANALISI SCIENTIFICHE

Gli apparati illustrativi della prima sala accompagnano alla scoperta di un territorio, quello della valle del Salto, tanto bello e selvaggio, quanto ricco di testimonianze umane stratificate nei secoli e poco conosciute. Nella seconda sala si scoprono gli aspetti peculiari dell’antico popolo degli Equi e una parte della loro storia, quella che si conosce attraverso la voce dei romani. Nella sala successiva si è voluto riproporre con grandi pannelli fotografici l’interno della grotta di Val de’Varri che è uno dei siti più antichi conosciuti nel territorio. I materiali sono esposti nella bassa vetrina centrale che raccoglie anche le testimonianze dell’abitato di altura di Monte Frontino. Sono così illustrate le presenze umane più antiche del territorio, abitati in grotta e anche abitati di altura. La sala principale del Museo racconta la straordinaria storia del Tumulo di Corvaro di Borgorose, ed espone praticamente la totalità dei reperti rinvenuti nel corso degli scavi archeologici. In una piccola sala adiacente, in posizione un po’ eccentrica rispetto al percorso museale, sono esposte le statue frammentarie di due animali fantastici, a sottolineare la particolarità del monumento a cui erano destinate le sculture che sono elementi piuttosto inconsueti per l’epoca e per questi luoghi.

Gli apparati illustrativi della prima sala accompagnano alla scoperta di un territorio, quello della valle del Salto, tanto bello e selvaggio, quanto ricco di testimonianze umane stratificate nei secoli e poco conosciute. Nella seconda sala si scoprono gli aspetti peculiari dell’antico popolo degli Equi e una parte della loro storia, quella che si conosce attraverso la voce dei romani. Nella sala successiva si è voluto riproporre con grandi pannelli fotografici l’interno della grotta di Val de’Varri che è uno dei siti più antichi conosciuti nel territorio. I materiali sono esposti nella bassa vetrina centrale che raccoglie anche le testimonianze dell’abitato di altura di Monte Frontino. Sono così illustrate le presenze umane più antiche del territorio, abitati in grotta e anche abitati di altura. La sala principale del Museo racconta la straordinaria storia del Tumulo di Corvaro di Borgorose, ed espone praticamente la totalità dei reperti rinvenuti nel corso degli scavi archeologici. In una piccola sala adiacente, in posizione un po’ eccentrica rispetto al percorso museale, sono esposte le statue frammentarie di due animali fantastici, a sottolineare la particolarità del monumento a cui erano destinate le sculture che sono elementi piuttosto inconsueti per l’epoca e per questi luoghi.

Il percorso prosegue con il racconto del costume funerario in uso in zona attraverso l’esposizione dei corredi di altre due aree a destinazione funeraria di epoca preromana della zona. Con il complicato periodo di passaggio che corrisponde al momento della conquista romana si passa ad esplorare gli oggetti legati alla sfera del sacro che costituiscono le principali testimonianze archeologiche del periodo. Di seguito sono esposti i materiali degli scavi che hanno interessato in anni recenti alcuni siti di età romana del territorio che costituiscono insieme a rinvenimenti sporadici dal territorio le testimonianze principali dell’età romana.

L’ultima sala, al piano superiore, è dedicata agli approfondimenti scientifici. Qui si esaminano temi quali gli studi antropologici, che analizzano i resti umani e che danno informazioni riguardo l’alimentazione, lo stato di salute o stile di vita di questi uomini; gli studi sui tessuti o sulla metallurgia.

Il percorso prosegue con il racconto del costume funerario in uso in zona attraverso l’esposizione dei corredi di altre due aree a destinazione funeraria di epoca preromana della zona. Con il complicato periodo di passaggio che corrisponde al momento della conquista romana si passa ad esplorare gli oggetti legati alla sfera del sacro che costituiscono le principali testimonianze archeologiche del periodo. Di seguito sono esposti i materiali degli scavi che hanno interessato in anni recenti alcuni siti di età romana del territorio che costituiscono insieme a rinvenimenti sporadici dal territorio le testimonianze principali dell’età romana.

L’ultima sala, al piano superiore, è dedicata agli approfondimenti scientifici. Qui si esaminano temi quali gli studi antropologici, che analizzano i resti umani e che danno informazioni riguardo l’alimentazione, lo stato di salute o stile di vita di questi uomini; gli studi sui tessuti o sulla metallurgia.